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La città e Gaudì

Barcellona (28/30 giugno 2007)
E' stato un viaggio breve ma intenso quello a Barcellona, al punto che ancora i pensieri rimbalzano confusamente nella testa. Se poggiassi opra il capo sul cuscino, credo dormirei per un intero giorno, o forse, anche di più.
Non è facile diescrivere uns cittò come Barcellona, caotica e internazionale, che però resta spenta e tranquilla tutta la settimana per poi esplodere in quei solo quattro sabati per mese.
La rambla
Camminando sulla Rambla, la via principale per il ritrovo della vita di Barcellona, si incontrano migliaia di artisti da strada, diversi da quelli delle altre città, perché sono in molti casi dei veri e propri artisti innovatori. Piccoli teatri da strada in continua recitazione ed evoluzione che risulta impossibile tralasciare allo sguardo. Almeno ci si deve fermare, scattare una foto, rubare un emozione da portarsi dentro...
Anche se come ci si può aspettare riescono ad emozionare maggiormente i ballerini di tango argentino che si esibiscono per strada.
Artista da strada
Per chi come me viaggia alla ricerca delle tradizioni e dei colori tipici dei paesi che visito, per chi ama mangiare i cibi del luogo, per chi vuole respirare lo spirito e la vita della Spagna, Barcellona è una meta da evitare.
Una città troppo internazionale, come tutte le grandi metropoli in cui si perdono i sapori ed i colori tradizionali, per lasciare il posto ai fast food e le catene di distribuzione alimentari tipiche della più piatta globalizzazione.
In tutta la città si respira un fetido odore di fogna, a mio avviso causa del sistema fognario aperto e spazioso, con grate larghe che lasciano passare la luce necessaria ad illuminare i viadotti fognari, visitabili a piedi per il 35%.

L'architettura cittadina è moderna con richiami di antichità, infatti il quartiere gotico con alcune chiese molto belle ed imponenti, si fonde tra i palazzi di ultima generazione senza stonare particolarmente quasi perdendo di valore.
Casa Batloo
La sagrata famiglia
Lasciano però senza parole le opere del celebre architetto artista Gaudì, prima fra tutte la Casa Batllò, un condominio nel centro cittadino in cui la luce esterna filtrata e i colori fanno da attrazione in ogni stanza, dove non esistono geometrie lineari, perchè ogni parete finestra, soffitto, ogni vetrata e porta, perfino il camino ed il suo angolo, seguono dolci curve ondulate, tanto da dare l'impressione di trovarsi nella profondità degli abissi in qualche enorme guscio marino, un mondo fantastico sommerso e dimenticato...
Anche se il prezzo è eccessivo, vale la pena investire 16€ per entrare in questa meraviglia del genio Gaudianio, così come è da vedere la Sagrata famiglia, una delle opere religiosi più imponenti del mondo, perennemente in costrizione dato il costo di realizzazione e la complessità della stessa, che da sempre e per sempre rimarrà un cantiere aperto in continua evoluzione.
Gaudì è presente ovunque a Barcellona e non solo per le sue numerose opere, ma perché in ogni angolo, per molti palazzi di realizzazione successiva, si può osservare una sorta di ispirazione ed imitazione del suo inconfondibile stile.
Oltre la presenza materiale di Gaudì, la cattedrale e le meravigliose chiese gotiche, tra cui la di cui conservo un ricordo incantevole, sono poche le altre aree di interesse degne di nota, tra cui il monte Tibidabo, punto più alto della città, raggiungibile con la vecchia Tranvie Blue, il vecchio e caratteristico tram blu sui binari di Barcellona e la funicolare del Tibidabo.
In cima al monte si trova un parco dei divertimenti molto bello ed una maestosa ed imponente chiesa sormontata da un cristo che ricorda quello di Rio de Janeiro, se pur di dimensioni molto ridotte...
La chiesa del Tibidabo
Le chiese in realtà sono due poste una sull'altra e sono chiaramente di stile gotico, con la particolarità di essere costruite in epoca moderna, e quindi realizzate con materiali ben diversi dalla pietra scura caratteristica delle chiese medievali. Non spicca infatti particolarmente l'interno della chiesa sovrastante, troppo scarna e palesemente finta, mentre quella sottostante mi è piaciuta di più, per i grandi affreschi sotto le arcate fino ed i bei mosaici di vetro colorati alle finestre.
Il panorama da sopra il Tibidabo risulta è ampio e permette di osservare tutta l'estensione territoriale di barcellona, ma profondamente deludente dal punto di vista geofisico e paesaggistico, una distesa super agglomerata di case tra le quali spiccano la via diagonal, la sagrata familia, il pisellone e due altre torri, il tutto di una freddezza e piattezza che lascia quasi indifferenti.
La fontana magica
Oltre al Tibidabo esiste una collina famosa, il Mont Juic, dove è stato costruito il villaggio olimpico, ma che vale la pena di visitare, non per il castello con la vista sul porto commerciale di barcellona, ma per la fontana magica, posta sotto il palazzo reale.
Fontana che la sera dopo le nove viene accesa mostrando uno spettacolo di giochi d'acqua, colori e suoni davvero impressionante e romantico.

Per chi come me è rimasto colpito da Gaudì e le sue curve, c'è un'altra tappa obbligata, il Parc Guell, progettato per la maggiore da Gaudì, dove lo stesso ha vissuto per molti anni della sua vita. Non dista molto dal centro cittadino ed è posto su di una collina, dotato di passeggiate nel verde e spazi panoramici, tra cui un cumulo su cui spiccano tre grandi croci, che mi ha dato l'impressione di trovarmi nel film l'esorcista. Nel parco poi si trova uno spiazzo immenso circondato da panchine ondulate ricavate sul bordo di una terrazza spiovente, ricoperte di ceramiche colorate, che sono comodissime, riescono a tenere la schiena dritta senza stancarla, anche se la superficie è comunque rigida, forse dovrebbero trarne ispirazione per progettare delle sedie o poltrone...
Sotto questa immensa terrazza ci sono una serie interminabili di colonne, ordinate, ma tutte inclinate che reggono la terrazza stessa, e si puù notare un soffitto ricoperto di un mosaico di mini piastrelle, pieno di cavità e grandi cerchi decorati. Ai lati delle colonne due scalinate scendono fino all'entrata principale del parco, dove si notano due casette con i tetti allungati e colorati tipici di Gaudì, e la famosa fontana a forma di Rana, anche se a me sembra una lucertola, ma alcuni amici ne parlano come se fosse un drago, che non abbiano mai visto draghi in vita loro? Questa fontana purtroppo è difficile da fotografare perché circondata sempre da bambini e turisti in cerca della foto ricordo, quindi ne conserverò una foto circondata, cosa a cui ormai sono abituato in ogni posto famoso che visito...
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